Sono rimasta piacevolmente colpita dall’accoglienza e dal calore che ho ricevuto dagli studenti del CIRS della sede di Messina. Tanta curiosità, tante domande e tanta gioia nei volti dei ragazzi.
Attraversando i corridoi, ho visto un clima allegro e una sinergia di interessi.
I ragazzi affaccendati nell’apprendere le loro future professioni, mi hanno mostrato la parte più bella della gioventù: l’entusiasmo.
Gioiellino del centro, la CIRS Chef Academy, dove ho assaporato delle gustosissime torte. Sapevate che ero una golosona e mi avete conquistata.
Ma la vera sorpresa è stato il cadeau. Una scatola elegante riempita da chokladbollar di cioccolato! Che dire! Lettori, pasticceri, estetisti e tanto altro… Vi auguro un futuro roseo e che tutti i vostri sogni possano realizzarsi! Felice di esser stata insieme a voi!
Un caldo abbraccio!
La scuola è un imbarazzo, un impiccio, un obbligo di scelta. La scuola si deve fare non sapendo che fare. Sono piccoli e la vita per alcuni è già un ostacolo. A 14 anni vuoi vivere “scialla” e invece le regole, le scelte, a volte anche la fame ti dicono che scialla è solo un modo di dire e non di vivere.
Alla scuola CIRS ci sono arrivata grazie alla prof. Giusj (Vaccarino), con la j per sbaglio, mi era sembrato tanto bello che ho pensato a uno scherzo. E non lo era.
La scuola CIRS forma estetiste, parrucchieri, cuochi. Sono stata coccolata dalle aspiranti estetiste, poi dal parrucchiere e infine dai dolci e le torte della cucina CIRS.
I ragazzi parlano poco, perché forse pensano di non interessare. Ma c’è Marina che lo fa per tutti, che occupa lo spazio col sorriso e l’esuberanza la curiosità. C’è una leggerezza in lei che la rende accogliente. Fa per tutti. E poi Gloria che disegna da paura, ha un talento enorme e spero che vada da qualche parte coi suoi disegni sottobraccio. La vita è fatta di occasioni, bisogna farsi trovare pronti.
Anche qui ci sono gli ex calciatori. Quelli che hanno sognato di… e ora sono vestiti da cuochi. Davide tradito dalle caviglie. Giovanni, vuole fare il pizzaiolo, anche lui preferiva il pallone. Le due ragazze davanti sono una coppia di migliori amiche. Una parla, sorride, gesticola, l’altra risponde con la testa, sÍ e no. E muove il collo che sembra Totò. Vogliono andare in Corea del sud a ballare hip hop coreano.
I professori vanno e vengono. Mi raccontano storie difficili e io vorrei vedere la mia faccia. Siamo in missione, mi dicono. E lo penso anche io. La missione è donarsi.
Vorrei dire anche a loro come ai miei figli che la sfortuna non esiste, esistiamo noi che creiamo un più o un meno. Ma sto zitta, non so niente di loro, delle loro vite, delle loro famiglie. E non tutto è come sembra.
La scuola CIRS non è un parcheggio, ma è una soluzione, una bella invenzione, un’avventura o anche un posto dove esprimersi ed essere visti, ascoltati, per provare a cucirsi ali per volare. La felicità è avere qualcuno che crede in te.
Grazie di cuore 💙🌊
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